Il futuro del fotovoltaico
Il fotovoltaico potrebbe essere il futuro del nostro modo di gestire l’energia, in quanto forma rinnovabile, a gestione casalinga, e potrebbe avere uno sviluppo ancora maggiore di quello che ha in questo momento.
Tra i sistemi di approvigionamento energetico l’ultima tendenza in fatto di energia è il fotovoltaico, che costituisce un sistema di gestione ecologico, autonomo e particolarmente appetibile sotto il profilo economico.
Il suo utilizzo si è molto sviluppato in Europa ed in particolare in Italia in questi ultimi anni, grazie a sistemi di incentivi intelligenti, che rendono la sua installazione ed il suo utilizzo economicamente molto convenienti.
E quindi, inteso quale forma di approvvigionamento energetico casalingo, pulito, rinnovabile e basso costo, esso ha avuto una rapidissima espansione.
Il mercato del fotovoltaico in Italia sta diventando maturo, dopo una storia ormai di ben 7 anni di incentivazioni economiche, che sono partite nel lontano 2005.
E la sua crescita è evidente: i dati del 2010, che pure non includono diversi impianti installati e non ancora collegati alla rete GSE, parlano quasi un raddoppio dei Gigawatt installati. Secondo le stime presentate dal GSE, nell’anno 2011 si dovrebbero aggiungere ai 3 Gigawatt di potenza installata nel 2010 altri 5 Gigawatt di potenza.
Se la crescita nel mercato riuscisse a conservare questo livello nel corso dei prossimi anni già nel 2015 il nostro paese potrebbe arrivare ad avere sul suo territorio ben 15 Gigawatt di energia installata.
Lo sviluppo di questo mercato potrebbe anche avere anche ricadute positive la crescita di un’economia legata al settore, dove l’effetto tangibile potrebbe essere l’incremento progressivo di un’occupazione ad essa collegata: l’occupazione che oggi nel fotovoltaico conta ben 120.000 addetti potrebbe subire un aumento sotto il profilo delle unità, che potrebbero arrivare a 40.000.
Qualcuno invece lascia intravedere alcune critiche all’introduzione di questo sistema sotto il profilo ecologico: infatti qualcuno sostiene che l’installazione degli impianti richiede ampie metrature di spazio, e quindi che l’estensione di questo sistema energetico su ampia scala potrebbe produrre una concreta modificazione del paesaggio.