Eolico e fotovoltaico per risolvere la crisi economica

Eolico e fotovoltaico. Crisi economica come opportunità per le rinnovabili. L’idea arriva dall’Olanda, un modo alternativo di far fronte al debito pubblico italiano attraverso la creazione di un altro debito con i finanziamenti dell’Europa. Dalle pagine del quotidiano “Nrc Handelsblad” la proposta, secondo la quale la conversione del debito in autorizzazioni per la costruzione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

La proposta è stata lanciata da Sweder van Wijnbergen, un economista Danese. Le sue elaborazioni mostrano come paesi quali la Grecia, l’Italia, il Portogallo, la Spagna e l’Irlanda potrebbero permettere delle autorizzazioni speciali su una parte del proprio territorio, compresa tra l’1 e 2%.

Una strategia che riuscirebbe a pagare fino al 30 per cento del rispettivo debito. Da dove è ricavata questa percentuale? Si tratta di un calcolo che prende in considerazione l’inflazione media annua del 2,5 per cento, con un profitto di 1,5 centesimi di euro per kiloWattora – tra il 2020 e il 2045 – e una produzione annua stimata di 70 GWh per chilometro quadrato.

Oltre alle differenze di debito, ognuno di questi Paesi ha caratteristiche climatiche diverse. Spagna e Italia possono concentrarsi sul fotovoltaico, mentre l’Irlanda sull’eolico e il Portogallo su un equilibrio di entrambe le tecnologie.

Con un debito di 40 miliardi l’Irlanda dovrebbe concedere agli investitori circa 550 km quadrati, in termini percentuali un valore inferiore all’1 per cento del suo territorio. Mentre il debito greco, con i suoi 210 miliardi, si traduce in 2800 chilometri quadrati (2%). Purtroppo per l’Italia non vi sono ancora delle stime precise. Riuscirà questa soluzione a risolvere il problema dei debiti sovrani europei?

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