I pannelli fotovoltaici a stato solido promettono grandi migliorie
Nella corsa al pannello fotovoltaico maggiormente performante ed in grado di garantire la massima resa energetica, sembra che gli scienziati americani abbiano raggiunto un prodotto che promette di sbaragliare gli avversari nel prossimo futuro.
La tecnologia dei pannelli fotovoltaici a celle di Gratzel, sulla quale da anni si concentra gran parte delle divisioni ricerca e sviluppo delle realtà produttive del settore, pare infatti giunto ad una svolta determinante.
Fino ad oggi infatti i pannelli fotovoltaici composti da celle di Gratzel che prevedono l’utilizzo di un colorante allo stato liquido (il cosiddetto dye) in grado di trasferire elettroni ad uno strato di biossido di titanio presentavano, pur nella loro elevata economicità, un limite costruttivo che pareva insormontabile: lo strato attivo infatti tendeva a trafilare e fuoriuscire dal pannello dopo pochi mesi vita.
La ricerca di pannelli fotovoltaici allo stato solido, ossia con celle di Gratzel che utilizzano elettroliti adatti a lunga permanenza, è in corso da anni con risultati piuttosto scadenti: tutti i prodotti in grado di garantire stabilità alla cella fotovoltaica hanno infatti rivelato efficienze elettriche bassissime, rivelandosi dunque vicoli ciechi in un’ottica di grande produzione.
Il colorante elettrolitico sviluppato negli Stati Uniti è composto da Cesio, Stagno e Iodio e prometter di aprire la strada alla produzione di pannelli fotovoltaici a stato solido che siano stabili ed efficienti al contempo: gli scienziati americani sono infatti riusciti a produrre pannelli con una efficienza energetica del 10.2% che, sebbene ancora lontana dal 20% dei pannelli tradizionali, sembra indicare i pannelli fotovoltaici allo stato solido come la strada da seguire per arrivare alla produzione di strumenti di produzione elettrica da fonti rinnovabili che siano contemporaneamente economici e performanti.