Grid parity nel fotovoltaico italiano?
Grid parity nel fotovoltaico italiano? Il mercato del fotovoltaico nazionale ha già conseguito la grid parity. Secondo lo studio di Eclareon, tuttavia, vi sono dei rischi riguardo ai cambiamenti delle regole del gioco e ai dazi europei al solare cinese.
Si tratta dello studio denominato “PV Grid Parity Monitor“, che prende in esame una serie di Paesi: Spagna, Australia, Francia, Italia, Messico, Germania, Cile, California, Regno Unito e Brasile. Ognuno di questi è abbastanza vicino alla grid parity. Incidono elementi quali l’insolazione e le normative locali.
Dal punto di vista teorico, la definizione di grid parity impiegata prevede che il 100% dell’energia prodotta dal fotovoltaico sia consumata. Dobbiamo inoltre considerare che l’analisi fa riferimento in modo esclusivo agli impianti domestici di potenza di 3 kWp.
È evidente che la prospettiva di completo autoconsumo è piuttosto chimerica, entrando in gioco variabili normative quali lo Scambio sul Posto italiano o il Net Metering statunitense. Nei Paesi in cui è possibile consumare potenzialmente l’intera energia prodotta, la parità di prezzo tra elettricità e fotovoltaico si avvicina.
Nel nostro Paese, ad esempio, il Quinto Conto Energia prevedeva l’incompatibilità tra gli incentivi statali al fotovoltaico e Scambio sul Posto. Vi era tuttavia un bonus tariffario sull’autoconsumo. Una serie di condizioni che hanno permesso all’Italia di raggiungere la soglia della grid parity ormai da qualche mese, a prescindere dal costo sostenuto dall’utente domestico in base alle fasce di consumo.