Quinto conto energia esaurito entro un anno?
Per assistere a uno ulteriore sviluppo del fotovoltaico in Italia abbiamo bisogno di ricorrere agli incentivi statali, che di recente sono stati rivisti in base al Quinto Conto Energia. A rendere nota la lontananza dalla grid parity per il solare in Italia è stato il presidente del Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), Alessandro Cremonesi, in occasione dell’apertura dello ZeroEmission Rome.
Secondo quanto dichiarato da Cremonesi, il Quinto Conto Energia avrà una breve durata, non oltre un anno. Valore rivisto nettamente al ribasso rispetto ai cinque semestri previsti dal Governo. Nell’ambito della filiera italiana del fotovoltaico questo elemento è piuttosto preoccupante. Perché? Vista l’assenza di una condizione di grid parity e, probabilmente, non potendo «raggiungere la piena autonomia economico-produttiva nel periodo di un anno, c’è il rischio reale che tutto il settore si fermi una volta raggiunti i 6,7 miliardi di euro di spesa annui».
Malgrado l’allarme lanciato, Cremonesi rassicura: «in questi mesi lavoreremo per ricevere garanzie da tutti gli schieramenti politici candidati a formare il prossimo Governo di intervenire in maniera costruttiva e stabile per protrarre il programma di incentivi fino al reale raggiungimento della grid parity».
Se si manifesterà l’incapacità di conquistare la grid parity, a fronte dell’esaurimento degli incentivi statali, ciò potrebbe tradursi in una paralisi del settore fotovoltaico, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Un rischio ma anche un’opportunità sfumata, avendo il settore fotovoltaico generato nel 2011 in Italia «un volume d’affari pari ad alcune decine di miliardi di euro e che si è dovuto confrontare con un mercato in condizioni di turbativa, con un quadro normativo instabile e con un sistema creditizio che non ha dato fiducia all’industria e a tutta la filiera».